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(Nella specie è stata ritenuta la sussistenza della circostanza aggravante della rapina in luogo di privata dimora a carico di un uomo introdottosi nell’abitazione di una donna consenziente all’ingresso con il pretesto di consumare un rapporto sessuale). Cass. pen. sez. II 29 dicembre 2011 n. 48584

9. La tesi che sta a fondamento del ricorso, sempre for each giustificare l’affermazione di indefettibilità del dato, che si pretende testuale, della sottrazione compiutamente realizzata, fa ricorso alla impostazione teorica secondo cui lo schema del delitto tentato può ritenersi riferibile al reato complesso globalmente considerato anche allorquando un troncone della condotta sia giunto a perfezione e l’altro sia rimasto allo stadio del tentativo penalmente significativo, ma soltanto se la porzione della condotta compiutamente realizzata è quella che la norma richiede sia realizzata per prima, oppure allorquando l’ordine cronologico di realizzazione appaia indifferente, condizione quest’ultima che non si realizzerebbe nella fattispecie di rapina impropria, nella quale l’ordine dei fatti è sovvertito rispetto alla sequenza tipica.

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(Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto sussistente il dolo specifico del reato di rapina nella ingiusta utilità morale perseguita dall’imputato che aveva sottratto mediante violenza alla ex danzata il telefono cellulare al great di rivelare al padre della donna la relazione sentimentale che questa aveva instaurato con un altro uomo). Cass. pen. sez. II 19 marzo 2015 n. 11467

eight. La tesi propugnata dal ricorrente richiama quella dottrina che configura la sottrazione come un mero presupposto del reato di rapina impropria e non come parte della condotta di tale reato.

Il tentativo si configura quando, nonostante chi agisce abbia posto in essere la condotta descritta dalla norma, l’evento non si realizza, pertanto il reato rimane nella forma tentata.

Nell’ipotesi in cui venga sottratta una cosa cellular alla presenza del possessore e subito dopo che questi abbia subito un tentativo di estorsione e percosse l’estremo della minaccia come modalità dell’azione della sottrazione ed elemento costitutivo della rapina è “in re ipsa” senza che vi sia bisogno di un’ulteriore attività minacciosa da parte dell’agente direttamente collegata all’azione di apprensione del bene; in tal caso infatti si deve avere riguardo alla complessiva attività del colpevole globalmente volta alla sopraffazione del soggetto passivo il quale non può non risentire della precedente costrizione nell’assistere impotente all’apprensione della cosa di sua proprietà da parte dell’agente. Cass. pen. sez. II thirty get more info marzo 2000 n. 4057

Secondo la Consulta un imperativo di coerenza, for every linee interne al sistema, esige che tale deroga si estenda anche alla posizione, del tutto analoga sotto il profilo che qui rileva, degli imputati affetti da vizio parziale di mente.

Il rimettente si duole del divieto for each il giudice di considerare equivalente o prevalente la circostanza attenuante del vizio parziale di mente di cui all’art. 89 cod. pen. – che viene specificamente in considerazione nel giudizio a quo

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Tuttavia, la Corte rileva che la commisurazione della pena nei confronti dei condannati minorenni continua ad essere regolata dal codice penale, sulla base delle medesime regole generali che vigono per gli adulti, con la rilevante eccezione costituita dal divieto di applicare l’ergastolo ai minori.

In conclusione, il collegio si esprime a favore della configurabilità in casi simili del tentativo di rapina.

Sussiste il tentativo di rapina impropria nel caso in cui il soggetto agente, dopo aver more info compiuto atti idonei e diretti in modo non equivoco alla sottrazione della cosa altrui, impieghi violenza o minaccia per procurare a sé o advert altri l'impuinità.

(In applicazione del principio la Corte ha ritenuto immune da censure la sentenza di condanna per il delitto di rapina pronunciata nei confronti di imputato che vantando un credito riconducibile ad una cessione di stupefacenti era entrato in casa dei genitori del cessionario e aggredito il padre di quest’ultimo gli aveva strappato di dosso la catenina d’oro). Cass. pen. sez. VI 3 giugno 2015 n. 23678

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